Bernardo Caprotti

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Bernardo Caprotti
Bernardo Caprotti
Luogo di nascitaMilano
Anno di nascita7 ottobre 1925
Data di morte30 settembre 2016
AttivitàCEO
NazionalitàItaliana
Citazione"Questo è un Paese che ha troppe regole, leggi e norme: non ci si può più muovere. In Italia è più difficile fare impresa che altrove, ci sono più regole, norme, pianificazione"

Bernardo Caprotti è stato un imprenditore italiano, fondatore e proprietario di Esselunga, la terza catena di supermercati più grande in Italia.

Biografia

Nato ad Albiate il 7 ottobre 1925, Bernardo Caprotti proveniva da una famiglia di industriali tessili, che aveva avviato la manifattura del cotone alla fine del Settecento[1]. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, si recò negli Stati Uniti per studiare le nuove tecniche dell’industria tessile e della borsa dei cotoni. Tornato in Italia nel 1952, dovette subentrare alla guida dell’azienda di famiglia a seguito della morte improvvisa del padre Giuseppe[2]. Nel 1957 ebbe l’opportunità di partecipare alla fondazione della prima società di supermercati in Italia, Supermarkets Italiani, iniziativa dell’americano Nelson Rockefeller. Caprotti investì i profitti dell’azienda tessile nell’acquisto delle quote di controllo della società, che nel 1961 assunse il nome di Esselunga, aprendo i primi punti vendita a Milano e a Firenze[3]. Da quel momento l’imprenditore si dedicò completamente al settore della grande distribuzione, creando una rete di 170 punti vendita e innovando il concetto di supermercato con reparti specializzati, prodotti biologici, e-commerce e programmi fedeltà[4]. Caprotti visse e lavorò a Milano, dove possedeva una collezione di opere d’arte. Si è spento nel 30 settembre 2016, all’età di 90 anni, per cause naturali[5].

Curiosità

Nonostante fosse nato da una ricca e agiata famiglia lombarda dalle tradizioni imprenditoriali secolari, Caprotti decide comunque di mettersi in gioco e negli anni Cinquanta si reca in America per applicare il suo spirito imprenditoriale alla grande distribuzione e dare una svolta positiva all’azienda di famiglia. Viene definito “cosmopolita” e “poliglotta” dalla “figura umana all’apparenza incerta ed esile, ma che in realtà ha la struttura della pietra e il culto del fare e far bene”. Viene anche definito “Uomo di poche parole, freddo, egli si scioglie solo sulle cose che veramente lo interessano. Come appunto la Esselunga, sua grandissima passione” [6]. Dal padre e dalla nonna impara “il culto della libertà, dell’indipendenza e la passione per le “visual arts”, architettura, pittura, grafica e l’ossobuco fatto con un’ombra di acciuga” [7]. Si è sposato due volte. Due figli dal primo matrimonio, Giuseppe e Violetta, e una dal secondo, Marina Sylvia[8].

Note