Stephan Winkelmann
Luogo di nascita | Berlino |
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Anno di nascita | 1964 |
Attività | CEO |
Nazionalità | Italiana |
Settore | Automobilistico |
Stephan Winkelmann è un dirigente d'azienda tedesco naturalizzato italiano, attuale Presidente e AD di Automobili Lamborghini.
Biografia
Formazione ed esordi professionali
Stephan Winkelmann nasce a Berlino il 18 ottobre 1964 ma passa gran parte della sua vita in Italia tra Roma, dove ha frequentato la Deutsche Schule Rom [1], Torino e Bologna, città in cui risiede.
Dopo aver frequentato l'università a Roma, si laurea in Scienze politiche a Monaco di Baviera, in Germania, dove presta anche servizio per due anni nel corpo dei paracadutisti dell'esercito tedesco.
Inizia la sua carriera professionale nel 1991 lavorando per un'istituzione finanziaria ma in seguito aumenterà il suo interesse per l’industria automobilistica con delle collaborazioni per Mercedes-Benz.
Stephan Winkelmann in Fiat, Lamborghini e Audi
Nel 1994 entra nel Gruppo Fiat, dove svolgerà la sua attività fino al 2004, occupandosi dei settori commerciale e marketing per Italia, Germania, Austria e Svizzera fino a diventare AD di Fiat Group Automobiles Germany AG.[2]
Nel 2005 assume la carica di presidente e AD di Automobili Lamborghini S.p.A. a Sant'Agata Bolognese avviando un periodo di crescita sostenibile per l’azienda. Lo sviluppo strategico di Stephan Winkelmann trasforma il marchio in uno dei produttori leader mondiali di auto supersportive.
Durante la sua gestione, sono cresciute le vendite ed esponenzialmente la rete internazionale; la Lamborghini Gallardo (disegnata da Giugiaro) sarà il modello più venduto sotto la sua presidenza.[3]
Nel 2016, dopo 11 anni, lascia il suo posto per prendere il timone del reparto sportivo del marchio Audi, diventando il nuovo presidente di Quattro GmbH (divenuta poi Audi Sport) [4].
L'esperienza in Bugatti Automobiles e il presente in Lamborghini
Successivamente Stephan Winkelmann lascia il posto in Audi per diventare, dal 2018, il presidente di Bugatti Automobiles, dove rimarrà in carica fino al novembre 2021. Tale data sancisce la sua uscita e la nascita del nuovo polo delle supercar Bugatti Rimac, joint venture tra Porsche ed il Gruppo Rimac. Al termine del suo mandato commenterà: “Vorrei ringraziare l'intero team Bugatti e i nostri clienti per tre anni e mezzo incredibili, emozionanti, intensi e di successo. Insieme, abbiamo sviluppato fantastiche auto ipersportive e portato Bugatti in una nuova dimensione”.[5] Stephan Winkelmann inizia quindi a concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro di presidente e Ceo in Automobili Lamborghini, carica che è tornato a ricoprire dal gennaio 2020 (ad interim con Bugatti) a seguito della nomina di Stefano Domenicali a CEO e presidente della Formula 1.
Premi e riconoscimenti
- Nel 2012, presso il River East Art Center di Chicago, riceve il “Global Leadership Award” dalla Camera di Commercio Italo-Americana (Italian American Chamber of Commerce).[6]
- Nel 2013 riceve a Pietrasanta il “Premio Internazionale Barsanti e Matteucci”.[7]
- Nel 2015 riceve a Bologna il premio “Capitani dell’Anno”.[8]
Onorificenze
- Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana — 27 dicembre 2009[9]
- Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana — 14 marzo 2014[10]
Note
- ↑ Stephan Winkelmann: Lamborghini Man - Millionaire, su millionaire.it.
- ↑ Stephan Winkelmann, su motorvalley.it.
- ↑ Lamborghini: Winkelmann presenta i risultati commerciali, su automoto.it.
- ↑ Stephan Winkelmann, su motorvalley.it.
- ↑ Nasce la Bugatti Rimac, il nuovo polo delle supercar, su repubblica.it.
- ↑ Lamborghini: Winkelmann premiato con il Global Leadership Award, su automoto.it.
- ↑ A STEPHAN WINKELMANN, PRESIDENTE E AD LAMBORGHINI IL XIV PREMIO BARSANTI E MATTEUCCI - Versiliatoday.it, su versiliatoday.it.
- ↑ A Winkelmann (Lamborghini) il premio “Capitani dell’Anno”, su lastampa.it.
- ↑ Winkelman è Grande Ufficiale dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana - News - Automoto.it, su automoto.it.
- ↑ Stephan Winkelmann nominato Cavaliere di Gran Croce, su uomoemanager.it.