Sergio Marchionne

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Sergio Marchionne
Sergio Marchionne
Luogo di nascitaChieti
Data di nascita17 giugno 1952
Data di morte25 luglio 2018
AttivitàCEO
NazionalitàItaliana
Citazione"L'Italia è un paese che deve imparare a volersi bene, deve riconquistare un senso di nazione."

Sergio Marchionne, nato il 17 giugno 1952 a Chieti[1], è stato un imprenditore e una figura di spicco nell'industria automobilistica italiana.

Biografia

Dopo aver ottenuto tre lauree, in Legge presso l'Osgoode Hall Law School of York University, un Master in Business Administration (MBA) dall'Università di Windsor e una laurea in filosofia dall'Università di Toronto[2], ha iniziato la sua carriera nel Nord America, distinguendosi come dirigente.

Negli anni '80, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in aziende come Deloitte Touche e Lawson Mardon Group[3], guadagnandosi una solida reputazione come esperto in ambito fiscale e controllo aziendale. Nel 1992, è divenuto amministratore delegato del Lawson Group, contribuendo in modo significativo alla gestione aziendale. Il suo percorso lo ha portato a guidare il Lonza Group, noto gruppo svizzero[4], dimostrando notevoli capacità manageriali e ottenendo riconoscimenti a livello internazionale.

Nel 2003, su indicazione di Umberto Agnelli, entra nel Consiglio di Amministrazione del Lingotto Fiat e successivamente, nel 2004, viene nominato Amministratore delegato del Gruppo Fiat[5], prendendo le redini dell'azienda in un periodo di significativi cambiamenti. Sotto la sua guida, Fiat ha intrapreso progetti ambiziosi che hanno portato alla produzione di nuovi modelli, come la Fiat 500, Lancia Fulvia Coupé e Fiat Croma[6], in tempi record.

Nel 2009, durante una fase critica per l'industria automobilistica globale, Marchionne ha condotto impegnative trattative per l'acquisizione della Chrysler[7], portando alla nascita del sesto gruppo automobilistico al mondo. La sua visione strategica lo ha spinto a considerare ulteriori fusioni, come quella con Opel[8], con l'obiettivo di creare un gigante automobilistico capace di produrre milioni di vetture all'anno.

Nel settembre 2014, ha preso le redini della Ferrari, sostituendo Luca Cordero di Montezemolo come presidente[9]. Tuttavia, nel luglio 2018, a causa di gravi problemi di salute, è stato sostituito da Michael Manley[10].

Sergio Marchionne, uomo di straordinarie capacità manageriali, è scomparso all'età di 66 anni a Zurigo, in Svizzera, a causa di un tumore al polmone. Lascia la moglie Manuela Battezzato e due figli, Alessio Giacomo e Jonathan Tyler. La sua eredità nel mondo dell'industria automobilistica rimane indelebile.

Il modello Marchionne

Il metodo di gestione introdotto da Sergio Marchionne presso FIAT e successivamente nel gruppo FCA ha rivoluzionato l'industria automobilistica a livello globale, conferendo all'azienda nuovo slancio e una posizione di rilievo nel settore. Conosciuto come 'FAPS' (Fiat Auto Production System), si ispira al rinomato modello giapponese TPS (Toyota Production System) ideato da Taiichi Ono, pioniere della 'Produzione Snella' o 'Lean Thinking'. Questo metodo mira principalmente alla massima riduzione degli sprechi, anche quelli minimi, all'interno del processo produttivo, promuovendo una sorta di 'cura dimagrante' e una razionalizzazione profonda all'interno dell'organizzazione.

Tuttavia, Marchionne non si è limitato solo a questa metodologia. Ha affiancato al sistema 'Lean' un altro importante modello noto come 'Six Sigma', emerso negli anni Novanta grazie alle esperienze di Motorola e General Electric in America. Quest'ultimo si concentra sul miglioramento qualitativo attraverso la riduzione della 'variabilità' nei processi. Ogni processo ha obiettivi ideali da raggiungere, e ogni deviazione da tali obiettivi, sia in eccesso che in difetto, viene considerata una 'criticità' da correggere.

L'approccio 'Marchionne' è quindi il risultato di una profonda ed originale elaborazione di due metodologie manageriali (Lean e Six Sigma) ampiamente diffuse a livello internazionale. Ha dimostrato di ottenere risultati eccellenti non solo nell'industria manifatturiera, ma anche nei servizi. In particolare, nei servizi pubblici, notoriamente caratterizzati da qualità scadente e costi eccessivi, sono stati già sperimentati notevoli miglioramenti organizzativi ed elevati livelli di qualità, con conseguenti riduzioni significative dei costi. Ciò dimostra che il modello 'Marchionne' non è solo un successo nell'industria automobilistica, ma può offrire vantaggi tangibili anche in altri settori[11].

L’eredità del manager col pullover

Sergio Marchionne, il manager italo-canadese noto per la sua ferrea tutela della salute finanziaria delle aziende sotto la sua guida, ha implementato politiche di austerità industriale, ritardando lo sviluppo di nuovi modelli e prendendo decisioni che hanno portato al ridimensionamento di brand come Chrysler e Lancia. Nonostante ciò, alcuni modelli hanno ottenuto l'approvazione di Marchionne, segnando importanti traguardi. La Fiat 500 del 2007, ad esempio, è stata benedetta dal manager ed è ancora oggi un'icona con poche modifiche estetiche. Altri successi includono alcune Jeep e i modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio, noti per la loro eccellenza tecnica e destinati a rimanere unici nel loro genere.

La visione a lungo termine di Marchionne si è dimostrata profetica, anticipando che le alleanze nel settore automobilistico sarebbero diventate cruciali per la competitività. La fusione tra FCA e PSA che ha dato vita a Stellantis è stata un passo significativo in questa direzione, consentendo al gruppo di abbattere i costi e offrire una gamma più ampia di nuovi modelli. Inoltre, Marchionne ha adattato la strategia aziendale all'evoluzione del mercato, aprendo le porte all'elettrico nel momento giusto. La Fiat 500e e le Maserati Folgore rappresentano un impegno concreto verso le nuove tecnologie e le esigenze del mercato.

Oggi, Stellantis, erede delle mosse strategiche di Marchionne, è in grado di vendere meno auto ma con margini di profitto superiori. Con un portafoglio di marchi che spazia dal mainstream al premium, il gruppo si posiziona come un attore rilevante nell'industria automobilistica globale. L'eredità di Marchionne vive attraverso una strategia di business solida e orientata al futuro[12].

Note